Anche la moda scommette sul Metaverso

Anche la moda scommette sul Metaverso

Vestiti per videogiochi, collezioni virtuali e, nel prossimo futuro, veri e propri shop online. La moda scommette e investe sulle infinite possibilità del Metaverso.

Tutti pazzi per il Metaverso: anche la moda sbarca nel mondo virtuale

Il Metaverso, secondo Mark Zuckerberg, rappresenta il futuro dell’umanità. Un universo 3D identico al mondo reale. L’accelerazione del patron di Facebook verso la realtà virtuale ha spinto molte aziende a scommettere su questa tecnologia. Anche la moda ha fiutato l’affare e molti brand stanno sperimentando le potenzialità del Metaverso.

Da qualche settimana, online e offline, non si fa altro che parlare di Metaverso. Una mania scoppiata a seguito del discorso tenuto da Mark Zuckerberg durante l’annuale conferenza in cui il re dei social network snocciola risultati e progetti della sua azienda. In quell’occasione, infatti, il fondatore di Facebook ha annunciato al mondo il nuovo nome della sua società: Meta, abbreviazione appunto di Metaverso. Un rebranding che nasconde una visione ben precisa del futuro, tutta imperniata sulla realtà virtuale. Ma cos’è davvero questo Metaverso? 

 

Il futuro è nel Metaverso

Il termina, in realtà, non è un neologismo creato da Zuckerberg ma ha una storia molto più lunga, nota probabilmente agli amanti della letteratura fantascientifica. Il primo a coniarlo e a parlarne, infatti, è stato lo scrittore Neal Stephenson nel romanzo Snow Crash. È tra quelle pagine che il Metaverso si è mostrato per la prima volta nella sua forma: uno spazio virtuale identico al mondo reale, in cui si entra attraverso appositi strumenti e dove si interagisce tramite avatar. In sostanza, un universo oltre l’universo, al di là del reale (dal greco meta, che significa dopo). Ed è proprio questo che i visionari signori della tecnologia immaginano per il futuro prossimo dell’umanità: la costruzione e la crescita di un nuovo mondo, che si pone dentro e accanto a quello che conosciamo. Un mondo virtuale dove tutto funziona come nella realtà: ci si incontra, si condividono esperienze, si fano acquisti. Tutto senza muoversi da casa.

Un concetto davvero rivoluzionario, dunque, destinato a creare fazioni contrapposte. Da un lato, coloro che lo considerano premonitore di una pericolosa distopia, di un mondo in cui tutti si ritroveranno chiusi nel proprio recinto, in assenza di contatti umani reali. Dall’altro, chi vi intravede enormi possibilità, sia di sviluppo che di guadagno. Tanto è vero che è già partita la corsa ad accaparrarsi una fetta del nuovo mondo tridimensionale: ci sono società finanziarie che stanno addirittura spendendo milioni di dollari per acquistare terreni nel Metaverso, nonostante oggi questo universo parallelo sia ancora poco più di un videogioco.

Anche la moda sbarca nel mondo virtuale

Anche la moda non ha esitato a cimentarsi con il fermento scatenato dal Metaverso. Molti brand, infatti, già da alcuni mesi, stanno sperimentando iniziative virtuali, soprattutto in partnership con il mondo del gaming. Ad esempio, c’è chi ha creato la versione 3D delle proprie collezioni per vestire i personaggi di alcuni videogame. È il caso di Balenciaga, sbarcato sul celebre e discusso Fortnite, di Ralph Lauren, che ha scelto invece la piattaforma Roblox, o di Benetton, i cui abiti sono presenti su Animal Crossing. Ma c’è anche chi si è spinto oltre, creando un proprio videogioco, come Louis Vuitton e Burberry. Ancora più ardito l’esperimento osato da Gucci, che sempre su Roblox ha lanciato la versione virtuale della borsa Dyonisus, disponibile in quantità limitate e per sole 48 ore. Un successo insperato, visto che il prezzo è arrivato a toccare quota 4000 dollari. Ambiziosi anche i progetti di Adidas e Nike. La prima ha acquistato un terreno nel Metaverso di Tha Sandbox per realizzare un vero e proprio quartiere generale digitale. La seconda, invece, ha nominato un manager del Metaverso, con il compito di sviluppare Nikeland, una cittadella dello sport.

 È evidente, che le grandi firme hanno fiutato il business e stanno sondando il terreno. È facile ipotizzare che presto smetteranno di giocare e cominceranno a fare sul serio, inaugurando veri e proprio negozi virtuali che faranno impallidire lo stesso concetto di e-commerce. Un po’ come ha già fatto H&M, in collaborazione con la società di servizi digitali Ceek, precorrendo i tempi. Immaginate di poter entrare in una boutique 3D semplicemente giocando ad un videogioco o spendendo tempo su un social network, e di poter toccare e provare una quantità infinita di prodotti, molti più di quanti ne può contenere qualsiasi store fisico. Questo, secondo molti, è il futuro del settore fashion. E non tarderà ad arrivare.